Sui Colli di Spessa, vicino a Cividale del Friuli, c’era un edificio fortificato in vendita: il castello di Sant’Anna. Il nonno se ne innamorò e, dopo avere ottenuto il consenso di nonna Pia, lo comperò.
Classe 1904, l'esperienza di vita tra le due Grandi Guerre, l'emigrazione e il successo imprenditoriale. Ma io il nonno lo ricordo così: seduto alla guida del suo trattore Fiat, che avanza tra i filari, felice. Negli anni in cui si abbandonava la campagna, lui decise invece di fare il contadino.
...scorrazzando su queste colline con i miei cugini, insieme ai nonni e, senza accorgermene, negli anni, mi sono innamorato anche io di questo luogo.
La passione per il vino è nata più tardi, con le prime vendemmie e i primi lavori in cantina, osservando mio padre al lavoro e cercando di aiutarlo.
Alle varietà iniziali che il nonno aveva trovato in vigna, nel corso del tempo, ne sono state aggiunte altre che, secondo me, descrivono perfettamente il territorio: vitigni autoctoni come lo Schioppettino, il Pignolo, il Refosco dal peduncolo rosso, la Ribolla gialla, il Friulano, ma anche varietà internazionali, ormai naturalizzate, come il Sauvignon, il Pinot grigio, il Merlot, il Cabernet franc, il Pinot nero.
Una scelta naturale
Il vino si fa prima di tutto in vigna, attraverso scelte quotidiane sulla conduzione dei vigneti. Non esistono scorciatoie. Questa idea mi ha portato a scegliere il biologico.
I vigneti sono inerbiti, per contenere l'erosione, ma soprattutto per limitare le rese. Si interviene con concimazioni minime, eliminando qualunque trattamento non necessario.
100% uva
In cantina i processi devono essere rispettosi della materia prima, quindi non effettuiamo chiarifiche e filtrazioni. La maturazione avviene naturalmente, in legno per i vini rossi e in acciaio per i bianchi.
Il tempo porta il vino a raggiungere il suo equilibrio. Quando all'assaggio, esprime le sue migliori caratteristiche, è pronto per essere finalmente condiviso con gli amici.